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Fed, cosa significa la svolta dovish di Powell

Goldman Sachs Am vede un primo taglio dei tassi a giugno. E ritiene opportuno aggiungere duration insieme all’esposizione agli asset a reddito fisso di alta qualità

“La Fed chiuderà l’anno con un leggero senso di soddisfazione, dal momento che l’inflazione core Pce è scesa dal picco del 6,6% al 4% senza un rallentamento importante dell’economia o un forte aumento della disoccupazione”. Né convinta Whitney Watson, co-head e co-cio di fixed income and liquidity solutions di Goldman Sachs Asset Management, che commenta l’esito dell’ultima riunione del 2023 della banca centrale statunitense.

Per l’esperta, la forte crescita e gli indicatori del mercato del lavoro sottintendono un passaggio immediato al taglio dei dei tassi. “Se la disinflazione dovesse continuare nei prossimi mesi, ci aspetteremmo una normalizzazione delle politiche a partire dalla prossima estate”, sottolinea.

La Watson rivede l’avvio di un ciclo di riduzione dei tassi con un taglio dello 0,25% a giugno, con la Fed che seguirà un approccio oculato per raggiungere un livello di tassi del 4,25-4,5% entro la fine del 2024, leggermente inferiore alla proiezione mediana aggiornata dei policymaker. 

“Le aspettative del mercato sono in linea con questa prospettiva. Tuttavia, poiché i potenziali rischi al ribasso della crescita economica superano i rischi al rialzo dell’inflazione per la prima volta da diversi anni, riteniamo che sia sempre più opportuno aggiungere duration insieme all’esposizione agli asset a reddito fisso di alta qualità nel 2024”, conclude.

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