Per Leverage Shares un tasso di crescita del 6,5-7% è del tutto possibile. E si può prevedere che l’S&P 500 entrerà nella fascia 5.110-5.170 punti entro la fine del prossimo anno
L’indice S&P 500 chiuderà l’anno con un risultato netto positivo, anche se non vicino ai massimi registrati a luglio. Poiché è generalmente considerato come il mercato statunitense, molti ritengono che in alcuni trimestri i principali operatori si siano lasciati alle spalle le preoccupazioni relative all’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi e ai costi. Questo però, secondo Sandeep Rao, head of research di Leverage Shares, non è esattamente vero.
Analisi storica del settore
L’esperto ricorda che nell’anno successivo allo scoppio della crisi del mercato dei mutui subprime, il 2009, si è assistito a una ‘normalizzazione’ generale dei settori compresi nell’indice, con quello immobiliare che è rimasto debole ma attivo. “Un paio d’anni dopo che gli effetti della crisi finanziaria globale sono stati ampiamente superati (2015), c’è stato un certo ‘riallineamento’: mentre l’energia e i beni di consumo si sono leggermente ridimensionati, quasi tutti gli altri settori hanno registrato leggeri guadagni, ad eccezione dell’information technology. Nell’anno in corso, quasi tutti i settori al di fuori dell’information technology e dei beni di consumo discrezionali (composto, tra l’altro, da aziende del calibro di Amazon e Shopify) hanno ridotto il loro peso rispetto al 2015. I Servizi di comunicazione, che comprendono società come Alphabet Inc. e Walt Disney Company, sono rimasti stabili”, fa notare.
Rao sottolinea però che il prezzo medio ponderato all’interno di ciascun settore mostra come la performance del settore rispetto all’indice sia fortemente sbilanciata. “In termini di performance – chiarisce – in ogni trimestre (più l’11 dicembre) rispetto alla media ponderata di fine anno del 2022, i titoli dell’information technology, dei servizi di comunicazione e dei beni di consumo discrezionali hanno mostrato le oscillazioni di prezzo più estreme. Anche il settore finanziario, nel complesso, ha resistito e ha registrato guadagni forti e costanti dopo il primo trimestre. La performance di quasi tutti gli altri settori, tuttavia, è in gran parte correlata agli aumenti dei prezzi dovuti all’inflazioneCon il termine inflazione si indica l’incremento dei prezz... Leggi nel corso dell’anno, senza che le prospettive generali di crescita del consumo unitario siano sostanzialmente imputabili”.
Livelli dell’indice e fattori da considerare nel 2024
Il 13 dicembre la Federal Reserve ha annunciato che i tassi d’interesse rimarranno fermi (come previsto), con una proiezione che indica che i tassi di riferimento saranno più bassi entro la fine del 2024. Mentre l’indice dei prezzi al consumo su base annua non si è avvicinato nemmeno lontanamente all’obiettivo del 2% fissato dalla Fed, la banca centrale sembra poco incline ad essere più aggressiva per smaltire l’eccesso di offerta di moneta, con il rischio di sconvolgere ulteriormente i mercati in un anno che si preannuncia molto difficile (dal punto di vista politico). “Se guardiamo alla traiettoria di novembre, è probabile che l’S&P 500 chiuda l’anno a 4.800-4.830, ossia il 25-26% in più rispetto all’EOY 2022”, osserva Rao.
L’elevata crescita registrata quest’anno, tuttavia, e la crescente mancanza di ampiezza dei risultati societari sono secondo l’esperto motivo di riflessione su base empirica. “Dalla crisi finanziaria globale, non c’è stato un anno come il 2023 a cui sia seguito un simile anno di performance elevate”, sottolinea, precisando che questa affermazione, ovviamente, non tiene conto dei modelli di traiettoria durante la pandemia e della massiccia iniezione di dollari nel sistema. “Considerando gli altri anni, tuttavia, si può prevedere che nel 2024 l’indice registrerà una crescita percentuale a una cifra”, puntualizza.
Secondo Rao, un rallentamento della crescita nella prima metà del 2024 è facilmente intuibile grazie ai tassi attuali che creano una forte domanda di Treasury e di titoli societari di alta qualità rispetto a quelli delle small e mid cap e delle società nelle prime fasi di crescita, limitando al contempo un’ulteriore sopravvalutazione delle società di punta. “Nel secondo semestre – sostiene – l’allentamento dei tassi consentirà probabilmente di finanziare anche i consumatori e le small e mid cap, creando così una discreta spinta alla rotazione settoriale dai settori tech a quelli esposti ai consumatori. Si prevede che l’IA attirerà l’attenzione degli investitori nel breve e medio termine e che i risparmi sui costi operativi che ne deriveranno per gli utili aziendali nel lungo periodo saranno sostanziali”.
Considerati tutti questi fattori, secondo l’esperto un tasso di crescita del 6,5-7% è del tutto possibile per il prossimo anno solare. “Combinando questo intervallo di crescita con le stime per l’anno in corso, si può prevedere che l’S&P 500 entrerà nella fascia 5.110-5.170 punti entro la fine del 2024”, conclude.